Da spreco a ricchezza: l’economia circolare applicata all’e-waste

3 min di lettura 29 feb 24

Dalla telefonia mobile alle apparecchiature mediche, ogni anno vengono prodotti e gettati milioni di dispositivi elettronici in eccesso. Il problema crescente dei rifiuti elettronici sta provocando livelli di esaurimento delle risorse e di inquinamento senza precedenti e rappresenta un evidente rischio sociale e ambientale. Di conseguenza, i Paesi cercano con maggiore impegno di stabilire modelli di consumo e produzione più sostenibili attraverso l’approccio dell’economia circolare.

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), i rifiuti elettronici, noti anche col termine "e-waste", "costituiscono il flusso di rifiuti a più rapida crescita su scala globale, aumentando tre volte più velocemente della popolazione mondiale"1. Nel 2020, solo nell'Unione Europea (UE) sono stati generati 4,7 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici2, di cui meno del 40% è stato riciclato3.

Proiezione della generazione di rifiuti elettronici nel mondo dal 2023 al 2030 (in milioni di tonnellate metriche)

Man mano che la produzione globale di rifiuti raggiunge nuove vette, il modello economico circolare sta emergendo come approccio vincente nella gestione e riduzione dei rifiuti. Applicata ai rifiuti elettronici, la circolarità pone l’accento sull'utilizzo efficiente delle risorse, mirando a estendere la durata di vita dei prodotti elettronici e, di conseguenza, a ridurre al minimo i rifiuti generati dal consumo e dalla produzione.

Più di recente, nel dicembre 2023, il governo austriaco ha lanciato uno schema di bonus riparazione di dispositivi, che rimborserà ai cittadini fino a 200 euro per le loro riparazioni elettroniche. Il programma è uno dei tanti impegni assunti dai governi per introdurre la circolarità nelle nostre catene del valore; la Corea del Sud ha avviato nel 2000 il suo sistema di responsabilità estesa del produttore e nel 2013 i Paesi Bassi hanno lanciato il loro programma di economia circolare.

Per soddisfare la domanda di soluzioni circolari nella sola Europa, lo sviluppo di asset fisici e infrastrutture richiederà investimenti per 230 miliardi di euro entro il 20404. Con una creazione di valore finanziario prevista per un valore di 1.500 miliardi di euro per il Paese, la transizione verso un'economia circolare rappresenta una considerevole opportunità per gli investitori5.

Cosa comporta esattamente l'economia circolare e quali sono le opportunità per gli investitori nel lungo periodo?

Crescita della popolazione e scarsità di risorse a confronto

Con una popolazione mondiale che dovrebbe raggiungere i 9,7 miliardi entro il 20506, la domanda di cibo, risorse idriche, energetiche e materiali è in rapido aumento. L'accesso alle risorse naturali è sempre più limitato, mentre il mondo è alle prese con le sfide interconnesse del cambiamento climatico, degli eventi meteorologici estremi e della perdita di biodiversità.

Data l’urgente necessità di consumo e produzione responsabili, la trasformazione delle nostre economie per adattarsi a queste sfide resta una priorità fondamentale. Come delineato dall'Obiettivo 12 di Sviluppo Sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite, il passaggio da un'economia lineare a un'economia circolare comporta l'uso efficiente delle risorse naturali, la riduzione dei rifiuti e il riutilizzo dei materiali. La circolarità prevede un nuovo modo di concepire l'intero ciclo produttivo, dall'inizio alla fine, anziché limitarsi alle sole pratiche di riciclaggio.

Un nuovo modo di concepire il ciclo di vita di un prodotto elettronico in un'economia circolare

Questa transizione crea potenziali opportunità per chi investe nei mercati privati, dato che i business alla ricerca di ulteriori progressi per le catene di fornitura circolari necessiteranno di infrastrutture adeguate. Dai sistemi alimentari a quelli tessili, le pratiche e le opportunità circolari sono presenti in un’ampia gamma di settori e tematiche.

Investire in soluzioni circolari

In risposta alla necessità di soluzioni circolari, le aziende stanno progressivamente cercando di ricondizionare e rivendere le apparecchiature elettroniche, riducendo di fatto il fabbisogno di materie prime e il consumo di energia e risorse idriche nel processo di produzione.

Rallentando il flusso delle risorse, ridimensionando le tecnologie di ricondizionamento e ripensando i modelli di business, le società possono ridurre i costi, sviluppare catene di fornitura più agili e potenzialmente cogliere valore finanziario7. Un recente studio ha stimato che i modelli di business circolari hanno il potenziale di generare 265 miliardi di euro di ricavi e di rappresentare il 15% del mercato dei beni di consumo fisici entro il 20308.

Considerando l'aumento di misure legislative e le maggiori prospettive di innovazione, siamo convinti che la transizione verso un'economia circolare rappresenti un cambiamento strutturale con il potenziale di offrire performance interessanti per gli investitori a lungo termine.

1 Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), 'Rifiuti elettronici (e-waste)', (who.int), ottobre 2023.
2 Destatis, 'L'Unione Europea produce 4,7 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici', (destatis.de), aprile 2023.
3 Parlamento europeo, 'E-waste nell’Ue: fatti e cifre (infografica)', (europearl.europa.eu), aprile 2023.
4 Summa Equity, 'Investire in un’Europa circolare e antispreco', (summaequity.com), aprile 2023.
5 Summa Equity, 'Investire in un’Europa circolare e antispreco', (summaequity.com), aprile 2023.
6 Commissione europea, 'La popolazione globale sta crescendo' (knowledge4policy.ec.europa.eu), dicembre 2022.
7 Con riferimento a Università Bocconi, Fondazione Ellen MacArthur e Intesa Sanpaolo, 'L'economia circolare come strategia di riduzione del rischio e motore di rendimenti superiori adeguati per il rischio', (ellenmacarthurfoundation.org), luglio 2021.
8 Summa Equity, 'Investire in un’Europa circolare e antispreco', (summaequity.com), aprile 2023.
By Amy Coleman e Vishal Purohit

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