Credito privato
5 min di lettura 15 mag 24
La grande maggioranza delle società dell'Unione Europea è composta da piccole e medie imprese1. Ciò significa che la crescita economica sostenibile e a lungo termine di questo insieme dipende dal sostegno alle imprese, soprattutto perché molte scelgono sempre più spesso di rimanere private più a lungo2.
I prestiti bancari in Europa continuano a ridursi a causa di requisiti normativi sempre più stringenti3: l'ecosistema imprenditoriale è pronto per l'ingresso di finanziatori privati che, a nostro avviso, contribuiranno a trainare il motore economico europeo. Riteniamo che il debito privato possa svolgere un ruolo fondamentale nel finanziamento delle PMI europee durante il loro ciclo di crescita, ma come possono gli investitori accedere a questo panorama interessante?
Per far fronte alla carenza di finanziamenti pubblici per le imprese private, nel 2015 l’UE ha istituito il Fondo di investimento europeo a lungo termine (European Long Term Investment Fund, ELTIF) per dare slancio agli investimenti nell'economia reale europea. L'obiettivo era quello di indirizzare i capitali verso settori chiave quali imprese, infrastrutture, immobili e investimenti sostenibili, promuovendo al contempo la democratizzazione dei private assets per gli investitori retail4.
In passato, molti investitori retail europei faticavano a ottenere esposizione agli investimenti non quotati di lungo termine detenuti tipicamente dagli ELTIF. I mercati privati, dove l'innovazione può essere più facilmente guidata da piccole società con nuove tecnologie o idee, sono stati storicamente dominio di investitori istituzionali come fondi pensione, fondi di dotazione e fondi sovrani.
L'illiquidità intrinseca di numerosi segmenti delle asset class private può costituire una barriera all'ingresso, poiché le strutture di fondo chiuse e illiquide non sempre soddisfano i requisiti normativi o di portafoglio per alcuni profili di investitori. I gestori spesso richiedono ingenti impegni minimi di capitale per le attività di credito privato illiquide, il che può avere un impatto sulla diversificazione del portafoglio per gli investitoripiù piccoli.
L'introduzione di quadri normativi come gli ELTIF 2.0 sta portando alla creazione di un maggior numero di veicoli semi-liquidi in grado di investire in tutto il ventaglio dei mercati privati. Questa continua evoluzione dell'universo degli alternativi sta permettendo a una base di investitori più ampia di accedere in fase iniziale alle potenziali opportunità racchiuse in questo spazio.
Il quadro originario degli ELTIF 1.0 conteneva restrizioni e definizioni rigorose sul tipo di investimenti che gli ELTIF potevano effettuare. Questi vincoli erano stati definiti per garantire un'adeguata diversificazione degli investitori, ma sono stati considerati troppo prescrittivi, limitando il potenziale di crescita e determinando un rallentamento della diffusione iniziale. Tuttavia, alcuni di questi vincoli sono stati rivisti e resi meno rigidi, consentendo una gamma più ampia di strategie di investimento e una partecipazione maggiore degli investitori.
"I vantaggi principali del quadro normativo restano invariati: accesso regolamentato ai private assets per una base di investitori più ampia e un passaporto di commercializzazione UE che consenta un accesso agevole in tutta la regione, promuovendo sia la diversificazione degli investitori che l'efficienza dei costi di portafoglio”, afferma Aramide Ogunlana, Private Credit Director di M&G Investments.
Attraverso il quadro degli ELTIF, rilanciato a gennaio con l'introduzione dell'ELTIF 2.0, gli investitori non istituzionali possono ottenere un'esposizione a queste opportunità di investimento tipicamente illiquide e a lungo termine che, a nostro avviso, possono offrire rendimenti interessanti nel tempo. Una delle principali migliorie è stata la rimozione della soglia di investimento minimo di 10.000 euro, ma i clienti e le società di investimento devono bilanciare l'accesso e la propensione al rischio con la capacità di distribuzione nei rispettivi mercati. Il nuovo quadro normativo consente inoltre ai gestori di coinvestire assieme ai loro clienti, e riteniamo che l'allineamento rappresenti uno strumento fondamentale per proteggere gli interessi degli investitori, in particolare per gli investimenti illiquidi a lungo termine.
"La modifica che riduce l'investimento minimo nei cosiddetti “eligible asset” dal 70% al 55% implica che gli asset pubblici possano ora rappresentare fino al 45% di un portafoglio ELTIF", spiega Ogunlana. "Se da un lato accogliamo con favore l'ampliamento della definizione, dall'altro la riduzione dell'allocazione minima in asset idonei impone agli investitori di portare avanti le loro procedure di due diligence per assicurarsi di selezionare un fondo in grado di far emergere i vantaggi di diversificazione degli asset privati.”
Un'altra modifica è rappresentata dalla definizione meno limitativa di ciò che costituisce un “asset reale”. Nel framework originario gli asset reali erano quelli per definizione provvisti di un valore di almeno 10 milioni di euro. ELTIF 2.0 definisce invece gli asset idonei come quelli che posseggono "un valore intrinseco dovuto alla loro struttura e alle loro proprietà"5, il che amplia notevolmente la portata degli investimenti ELTIF.
Il quadro ELTIF 2.0 fornisce una struttura normativa che consente agli investitori di accedere a opportunità potenziali nell'ampio ventaglio del credito privato. Investendo nel credito privato attraverso gli ELTIF, una gamma più ampia di investitori può potenzialmente beneficiare della diversificazione, di rendimenti interessanti adeguati per il rischio e dell'esposizione alle esigenze di finanziamento dell'economia reale.
Nell'ambito del nuovo quadro normativo, una struttura di fondi semi-liquidi con un approccio multi-credit può fornire accesso all'ampia gamma di opzioni presenti nell'universo del debito privato, dai prestiti alle imprese private ai prestiti alle attività reali. Questi presentano rischi sottostanti e fattori di performance molto diversi tra loro, il che consente un'esposizione flessibile a tipi alternativi e differenziati di asset generatori di reddito nell'arco del ciclo, che possono offrire potenziali vantaggi di bilanciamento rischio-rendimento rispetto all'asset allocation tradizionale e aiutare a superare eventuali ondate di volatilità.
Oltre all'illiquidità, è importante notare che gli investimenti nel credito privato comportano altri rischi intrinseci, come il rischio di credito, il rischio di liquidità e il rischio di mercato, che gli investitori dovrebbero considerare attentamente prima di prendere decisioni di investimento.
Ciononostante, i gestori che hanno maturato un certa esperienza sul mercato, come M&G Investments, sono in grado di sfruttare le loro competenze e le loro dimensioni per far fronte al segmento spesso complesso del credito privato europeo, consentendo di modulare le allocazioni per cogliere valore nelle diverse condizioni di mercato. Le imprese cambiano dinamicamente le loro fonti di finanziamento, definendo così confini meno netti e una convergenza dei segmenti liquidi e illiquidi dei mercati del credito privato. Riteniamo che gestori con competenze adeguate siano fondamentali per trarre vantaggio da questa tendenza e aiutare gli investitori a raggiungere i loro obiettivi.
Ad esempio, il credito privato societario liquido comprende prestiti ampiamente sindacati che possono offrire una rapida distribuzione, diversità del portafoglio e liquidità, nonché una potenziale protezione dai ribassi garantita dalla sicurezza e dalla seniority, con una struttura prevalentemente a tasso variabile. A nostro avviso, però, alcune delle migliori opportunità nel settore degli asset privati si trovano all'estremità della gamma con i rendimenti più elevati sul lato illiquido del mercato, come ad esempio i prestiti diretti a società a grande o a media capitalizzazione, dove il rischio è spesso mal valutato. Sebbene la liquidità sia inferiore, riteniamo che l'inclusione di solidi covenant di mantenimento (largamente assenti nei mercati pubblici) possa offrire agli investitori un'opzione di bilanciamento del rischio, mantenendo al contempo un premio di rendimento.
“Il fatto che gli Stati Uniti siano un mercato più ampio è innegabile, ma trattandosi di una giurisdizione in gran parte regolamentata dalla stessa normativa, la concorrenza è elevata e abbiamo assistito a un allentamento degli standard di credito per aggiudicarsi alcune operazioni", commenta Michael George, gestore di M&G Investments.
“Anche Il potenziale di crescita è ormai più evidente in Europa”, aggiunge. “Negli Stati Uniti le banche si sono già in gran parte ritirate, mentre l'Europa ha ancora un margine di manovra considerevole. Individuiamo inoltre più rischi di coda negli Stati Uniti, una maggiore esposizione alle obbligazioni di categoria CCC, fondamentali più deboli e performance inferiori all'Europa su diversi periodi, incluso il 2023".
Anche se nell'Unione Europea non esistono società di sviluppo aziendale (business development companies, BDCs), un mezzo comune tra gli investitori wholesale statunitensi per ottenere un'esposizione al credito privato, l'introduzione di regimi di fondi come gli ELTIF sta aiutando l'Europa a recuperare il ritardo, in quanto le autorità di regolamentazione hanno preso atto del divario economico che la limitazione dell'accesso ai mercati privati crea sia per le imprese che per i consumatori.
Vista la costante tendenza delle imprese a rimanere private più a lungo, l'accesso al credito privato europeo non solo offre un'esposizione a tutti i potenziali vantaggi di performance che possono derivare da questa classe di attivi, ma conferisce agli investitori anche la possibilità di svolgere un ruolo vitale nel finanziamento della crescita economica dell'Unione europea, attingendo ad alcune delle innovazioni che potrebbero dare forma alla società in futuro.
Essendo investimenti a lungo termine, gli ELTIF sono di natura illiquida. Per gli investitori si tratta di un investimento a bassa liquidità. Gli ELTIF potrebbero non essere idonei agli investitori che non sono in grado di sostenere un simile impegno illiquido e a lungo termine. Solo una piccola parte del portafoglio dovrebbe essere investita in un ELTIF.
Il valore degli investimenti è destinato ad oscillare. Questo determina il movimento al rialzo o al ribasso degli stessi e la possibilità che non si riesca a recuperare l'ammontare inizialmente investito. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri. Le opinioni espresse nel presente documento non sono da intendersi come raccomandazioni, consigli o previsioni.