Ampersand
10 min di lettura 12 set 24
Negli ultimi decenni le borse finanziarie hanno registrato un costante ridimensionamento. Negli Stati Uniti, considerati la patria delle società quotate in borsa, il numero di aziende quotate ha raggiunto un picco di oltre 8.000 nel 1996, ma nel 2019 il numero si era ridotto di quasi il 50%1. Il Regno Unito ha seguito una tendenza simile, con meno di 2.000 società quotate sul mercato principale della Borsa di Londra rispetto alle 4.400 dei primi anni '602.
Molte società scelgono di rimanere private più a lungo a causa delle complessità del processo di quotazione, ma un crescente bacino di capitali significa anche che diventa più facile raccogliere ingenti fonti che consentano loro di crescere senza la necessità di quotarsi e di dover far fronte ai rigidi requisiti normativi e al monitoraggio del mercato pubblico. Di conseguenza, i mercati privati sono spesso un incubatore di modelli di business nuovi e rivoluzionari, offrendo agli investitori la possibilità di attingere alla prossima generazione di imprese e di dare libero sfogo all'innovazione.
Secondo le stime di EY, il 75% delle società globali che generano almeno un miliardo di dollari di fatturato annuo sono di proprietà privata3. Quando queste imprese giungono a prendere in considerazione la possibilità di quotarsi in borsa, è molto probabile che esse si siano ormai lasciate alle spalle gli anni di crescita più solida.
La storia della crescita dei private markets è tutt'altro che conclusa. Secondo le previsioni, gli asset dei mercati privati dovrebbero raggiungere i 29 mila miliardi di dollari statunitensi entro il 2027, rispetto ai 20 mila miliardi di dollari USA del 20224: ciò sarebbe in parte determinato dai passaggi tortuosi tra mercati pubblici e privati. Data questa tendenza delle società di rimanere private più a lungo, per gli investitori si sta delineando una gamma sempre più ampia di opportunità al di là del segmento pubblico, in particolare per quanto riguarda il debito privato, il private equity e gli asset reali.
L’interesse degli investitori nei confronti dei private assets è stato alimentato dalla ricerca di rendimenti potenzialmente più elevati rispetto ai mercati tradizionali, dalla necessità di diversificazione in un contesto economico complesso e dalla possibilità di allineare i portafogli a considerazioni di sostenibilità.
I dati di Cambridge Associates mostrano che il private equity statunitense ha prodotto un rendimento annuo del 13,8% nei 25 anni fino alla seconda metà del 2022. Per contro, l'S&P 500 ha registrato un rendimento dell'8,3% e il Nasdaq composite del 10,4% nello stesso arco di tempo5.
Dalle minime registrate dopo la crisi finanziaria globale, i mercati privati hanno generalmente goduto di una forte spinta in un'epoca di tassi “più bassi più a lungo", di valutazioni in costante aumento e di elevata disponibilità di credito. Lo status quo è nuovamente cambiato nel 2022, con l'aumento dell'inflazione e dei tassi di interesse e l'insorgere di difficoltà di natura geopolitica, ma ovunque ci siano sfide, è possibile individuare potenziali opportunità.
Indipendentemente dal mutevole contesto macroeconomico, riteniamo che nel lungo periodo i private assets abbiano tendenzialmente sovraperformato le loro controparti quotate in borsa. Questa sovraperformance può essere attribuita a due fattori chiave: i premi “illiquidità” e “complessità”.
La mancanza di liquidità può essere considerata un fattore di rischio per alcuni profili di investitori, in quanto l'investimento nei mercati privati tende a richiedere il blocco dei fondi per lunghi periodi di tempo. Tuttavia, a nostro avviso, gli investitori sono stati storicamente ricompensati con rendimenti più elevati in cambio dell'impegno di questo capitale “paziente”.
Il premio per la complessità si basa sulla natura ad alta intensità di competenze di ricerca, analisi e gestione di asset privati. La conoscenza e le relazioni sono fondamentali in quello che spesso può sembrare un mondo opaco. Le operazioni richiedono una strutturazione e un’interazione con i direttivi delle società di questi asset per ottenere risultati migliori, e non tutti gli investitori sono in grado di farlo.
Al contempo, l'esposizione inerente ad asset con il potenziale di far fronte alle principali sfide globali può contribuire a infondere un certo senso di partecipazione negli investitori preoccupati dell’impiego che viene fatto del loro patrimonio. Molte delle sfide più urgenti del mondo, come la lotta al cambiamento climatico, il miglioramento dell'efficienza energetica, l’adozione di un'economia circolare e lo sviluppo della mobilità sociale, sono affrontate da società e progetti privati.
L'accesso in fase iniziale a queste potenziali opportunità è perlopiù limitato ai mercati privati, dove è più probabile che l'innovazione sia trainata da società più piccole con nuove tecnologie o idee, e il capitale privato possa offrire le risorse necessarie per guidare la loro crescita trasformativa.
“Gli investitori desiderano sempre più stanziare i propri investimenti in asset in grado di offrire performance ottimali, ma anche allinearli ad obiettivi morali sta acquistando per loro maggior rilievo”, spiega George Rooke, Investment Specialist, Alternatives. “Gli asset privati possono fornire esempi tangibili e pratici con cui gli investitori finali possono confrontarsi”.
Senza le giuste competenze, determinare il valore degli asset privati può essere difficile, soprattutto per la mancanza di trasparenza dei prezzi rispetto alle società quotate. Diversamente dai mercati pubblici, che sono soggetti a episodi di volatilità nel corso del ciclo economico, i mercati privati possono spesso apparire più stabili. Nonostante la pletora di potenziali opportunità e di vantaggi di diversificazione disponibili nei mercati privati, questo spazio richiede una serie di competenze e risorse specifiche per la gestione del rischio, che non possono essere improvvisate dall'oggi al domani. L'esperienza maturata grazie al tempo trascorso sul mercato e le profonde capacità di ricerca sono fondamentali per individuare aree, in particolare nel mid-market, dove il rischio è spesso erroneamente valutato, che potrebbero sfuggire all’attenzione di altri investitori.
“Secondo la nostra esperienza, ci sono meno investitori che guardano allo spazio del mid-market, dove la trasformazione è gestita, le aziende scalabili e il valore creato. Per la fase successiva del percorso di una società, resta ancora una gamma ampia di investitori cui proporre questi asset”, afferma Rooke. “Ma ci sono dei rischi da considerare e che devono essere mitigati”.
In effetti, sebbene il mid-market sia spesso meno esplorato, potrebbe rappresentare un terreno fertile per gli investitori diligenti che cercano di scoprire un rischio mal valutato e di trarre potenzialmente vantaggio da attività sottovalutate o trascurate. Ciò potrebbe comportare un'analisi approfondita dei bilanci, la valutazione delle capacità dei team di gestione e una comprensione approfondita delle dinamiche di mercato e del panorama aziendale più ampio.
Lo sviluppo di conoscenze specifiche del settore gioca un ruolo cruciale nel consentire agli investitori di ottenere un vantaggio competitivo. Le attività di engagement fanno parte del gioco. Comprendendo le sfumature di un particolare settore nel contesto di un mondo interconnesso, gli investitori possono essere in grado di scovare in modo più efficace le opportunità con prezzi erronei, in quanto le conoscenze che derivano dalla specializzazione consentono di individuare attività potenzialmente sottovalutate e prospettive di crescita aziendale.
In qualità di investitori attivi, ci impegniamo in attività di collaborazione con le società in portafoglio, spesso fornendo una guida strategica e un supporto operativo. Abbiamo la possibilità di creare una rete e di coltivare relazioni solide all'interno dell'ecosistema del mid-market. Riteniamo che gli investitori che partecipano attivamente ai processi gestionali e decisionali possano essere in grado di lasciare libero spazio al valore nascosto e di mitigare i rischi all'interno dei mercati privati, aumentando così il potenziale di rendimenti più elevati. Siamo convinti sia necessaria una visione a lungo termine: concentrandosi sul valore intrinseco degli asset e sulle loro prospettive di crescita, gli investitori possono superare la volatilità a breve termine e cogliere l'intero valore dei loro investimenti.
Grazie a questo impiego di capitale paziente, i gestori di fondi sono in grado di aiutare le imprese a crescere in modi diversi, ad esempio attraverso cambiamenti operativi, transazioni facilmente integrabili, sviluppo di piattaforme e internazionalizzazione. Ciò può potenzialmente determinare exit solide o situazioni di rifinanziamento che assicurano la disponibilità di fonti di capitale consolidate per finanziare la fase successiva di un'azienda o di un progetto, mantenendo un ciclo continuo di distribuzione e reinvestimento di capitale che possa contribuire a sostenere la crescita e lo sviluppo nell'ecosistema del mercato privato.
I molteplici shock alla stabilità economica degli ultimi quattro anni hanno costretto il mondo a riflettere in maniera tempestiva durante le varie crisi. Nel frattempo, sono stati attuati drastici cambiamenti di politica fiscale e macroprudenziale, mentre le valutazioni degli asset hanno continuato a fluttuare nell'incertezza. Se c'è una lezione che è stata ripetuta più volte nell'ultimo decennio è che le condizioni di mercato possono cambiare rapidamente e senza preavviso.
In un mondo in continua evoluzione, fortemente dominato da politiche polarizzanti, la resilienza delle asset class è un attributo sempre più interessante per gli investitori, considerando le tensioni geopolitiche in sviluppo. L'adozione di un approccio flessibile all'investimento potrebbe rivelarsi fondamentale per affrontare le ulteriori turbolenze che si profilano all'orizzonte.
Negli ultimi tempi, un segmento particolare dell'universo dei mercati privati è riuscito costantemente a dare prova del proprio valore di fronte alle avversità, offrendo un potenziale di reddito diversificato e stabile e rendimenti non correlati. Un tempo considerato una classe d'investimento di nicchia, il private debt (che può comprendere prestiti diretti, prestiti a leva, debito immobiliare e altro ancora) è andato via via facendosi largo, fino a raggiungere 1,5 mila miliardi di dollari statunitensi di patrimonio in gestione alla fine del 20226.
Quest’asset class svolge un ruolo fondamentale nel finanziamento delle imprese durante il loro ciclo di crescita. In effetti, la crescita economica nel suo complesso potrebbe essere vista come dipendente da questa forma di prestito non bancario, in particolare man mano che le banche si tirano indietro e le imprese fanno sempre più affidamento sui mercati privati. Gli Stati Uniti hanno ampiamente superato questo ciclo di ridimensionamento e i mercati dei capitali sono il primo punto di riferimento per quasi l'80% delle imprese.
Vediamo quindi un maggiore potenziale di crescita nel private debt europeo, dove c'è molto più margine per il ridimensionamento delle banche. Attualmente il 70% delle società si rivolge in primo luogo alle banche, ma la situazione sta rapidamente cambiando. Ci sono tuttavia anche variazioni regionali7. Il Regno Unito è largamente orientato ai mercati dei capitali, mentre i Paesi nordici sono molto più orientati alle banche. Secondo Preqin, il debito privato europeo dovrebbe costituire il segmento regionale del private debt in più rapida ascesa8.
“Il private debt non è un monolito e presenta molteplici punti di accesso che vanno dall'investment grade all'high yield, dal corporate al real asset, dal senior al junior”, osserva Robert Scheer, Senior Direct Lending Originator di M&G Investments.
“Ma le divisioni tra le asset class non sono così distinte come molti potrebbero far credere. Ad esempio, nel settore del credito societario esistono un continuum e confini meno netti particolarmente evidenti in questa fase del ciclo”, aggiunge Scheer.
Dati questi confini più labili, le imprese possono godere della flessibilità della capacità di rimborso anticipato, della personalizzazione e delle solide relazioni con i finanziatori, nonché della certezza dell'esecuzione di nuove operazioni, pagata attraverso spread più elevati. Dal punto di vista dell'investitore, per trovare le migliori opportunità è necessario guardare in modo olistico a tutta la gamma, dalle mid-cap alle large-cap e dal credito privato liquido a quello illiquido. Questo non si ottiene da un giorno all'altro, l'accesso è importante. La portata, il mandato e la presenza in loco sono fondamentali per il sourcing e possono essere costruiti solo con il tempo.
Nel frattempo, nonostante i rischi che ne derivano, soprattutto con la possibilità di default all'orizzonte, gli investitori possono trarre vantaggio dal premio di rendimento del credito privato, per il quale riteniamo siano attualmente disponibili rendimenti potenziali dell'8-10%9, nonché dalla diversificazione rispetto al credito pubblico. La natura ampiamente fluttuante della classe di attività potrebbe fornire ulteriore stabilità di fronte all'incertezza dal punto di vista del prezzo degli asset. Anche l'aumento dei tassi, pur incrementando i rendimenti disponibili, è un elemento da prendere in considerazione per gli investitori a causa dell'aumento degli oneri degli interessi che esso crea. I rapporti di copertura degli interessi sono diminuiti per molte società, determinando se i meticolosi stress test effettuati prima dell'investimento abbiano funzionato.
“Il credito privato è di tipo sub-investment grade e presenta rendimenti asimmetrici, per cui è fondamentale evitare i perdenti in questo settore, dato che si prevede un aumento delle insolvenze. Una capacità di risoluzione e un track record credibili contribuiranno a questa differenziazione”, sottolinea Scheer.
“Le valutazioni sono importanti, così come vagliare il modo in cui i gestori segnalano le loro posizioni per assicurarsi che la situazione di sofferenza non sia nascosta. Il nostro processo è indipendente dal punto di vista del rating del rischio di credito e della valutazione degli asset”.
Quando i tempi si fanno duri, spesso non resta che affondare o salvarsi. Nell’ambito del private equity, le flessioni del mercato possono ampliare il divario tra vincitori e vinti.
Negli ultimi tempi l'attività di exit è diminuita in modo considerevole a causa dell'incertezza globale che ha colpito i mercati. Nel primo semestre del 2022, i valori di exit sono scesi del 45%, dopo un anno fortemente propizio nel 2021, caratterizzato da valutazioni record che hanno creato l'ambiente ideale per le uscite. Nel primo semestre del 2023, tuttavia, la tendenza al ribasso è continuata: i valori di uscita sono scesi complessivamente di un ulteriore 32%, con i valori di uscita delle IPO che hanno subito la riduzione maggiore (-90% rispetto al 202110).
Secondo Broadridge, questo è il fattore principale del calo del valore totale delle exit, con il 2023 che ha registrato meno di 2.500 operazioni rispetto alle oltre 6.000 del 2021.
Gli asset di private equity hanno continuato a crescere nel 2023, raggiungendo i 10.000 miliardi di dollari. In questo contesto difficile, un panorama definito da molteplici difficoltà, tornare alle basi della classe d'investimento potrebbe essere vitale in termini di ricerca di buone operazioni.
L'era prolungata dei tassi di interesse artificialmente bassi è finita, per ora, e il denaro non è più a buon mercato. Sono tempi duri: la crisi del costo della vita ha avuto un impatto su molte imprese e sulla vita delle persone. Purtroppo, molte società non presentano i solidi fondamentali necessari per rimanere a galla in un contesto macroeconomico turbolento, mentre altre, con modelli di business precari, potrebbero comunque far fatica a sopravvivere anche con il sostegno del distressed debt o dei finanziamenti di salvataggio. Di fronte a queste condizioni, gli investitori di private equity devono prendere decisioni ben ponderate per discernere gli elementi positivi da quelli negativi, poiché il divario tra vincitori e vinti si allarga quanto più a lungo si protrae l'instabilità economica e geopolitica.
Attualmente il contesto è complesso, le prospettive sono incerte, molte sfide ignote si annidano appena oltre l'orizzonte, eppure quello attuale resta per gli investitori attivi un momento ottimale per prosperare e trovare potenziali operazioni di private equity che possano non solo sopravvivere alla volatilità, ma continuare a brillare anche dopo che la tempesta sarà passata. Guardiamo “oltre il rumore” ricercando attivamente i migliori gestori dotati di un'esperienza consolidata nel guidare un cambiamento trasformativo per la creazione di valore, il panorama attuale offre ancora potenziali opportunità nel private equity.
“Per me questa è la vera essenza dell'investimento attivo”, afferma Rooke. “Si tratta di essere attivi e di far crescere le società”.
In tempi difficili, il private equity è ancora più importante per la sopravvivenza e la crescita delle imprese, soprattutto di quelle che forniscono prodotti o servizi in grado di apportare una differenza tangibile positiva nel mondo. Senza questo capitale, ci sarebbero poche speranze di farcela.
Sebbene il fundraising abbia faticato a superare i massimi storici dell'impennata post-Covid nel 2021, le aziende private hanno ancora bisogno di capitali, soprattutto in un ambiente creditizio più rigoroso, e un rallentamento dei rialzi dei tassi potrebbe giocare a favore della raccolta di fondi di private equity in futuro. Un buon deal sourcing rimane cruciale, dato che il denaro non è a buon mercato nell'ambiente attuale, ed è in gioco un diverso insieme di principi fondamentali rispetto ai 15 anni precedenti, con i tassi di interesse che rimarranno più alti più a lungo.
Ciò rappresenta una possibile opportunità per gli investitori di adottare un approccio pratico, rimodellando le aziende, ridefinendo la direzione strategica e impiegando leve finanziarie e operative per offrire alle imprese un’impostazione per la crescita futura. L'accesso a questo universo offre agli investitori un'esposizione alle società del futuro, molte delle quali sono in grado di contribuire alla risoluzione delle sfide del nostro tempo, consentendo loro di guidare la trasformazione.
La transizione energetica e altri mega-trend come la digitalizzazione e i sistemi alimentari stanno determinando la necessità di accelerare l'impiego di capitale.
Che si tratti dell'impatto della geopolitica, delle necessità relative al net zero o semplicemente del riconoscimento dell'obsolescenza delle infrastrutture, il sostegno alla spesa per infrastrutture e beni reali è diffuso. I governi hanno adottato misure importanti a sostegno degli investimenti e le società stanno sempre più spesso consolidando partnership con fornitori di capitali competenti a sostegno della loro transizione.
A nostro avviso, la crescente necessità di investire in asset reali potrebbe garantire un serie di brillanti opportunità per gli anni a venire. Dopo tutto, gli investimenti in asset reali sono fondamentali per lo sviluppo della società nel lungo periodo. Sebbene le dimensioni complessive dell'insieme di opportunità rimangano ampie e favorevoli in termini di rendimenti, i capitali non sono stati ripartiti in quest’asset class in modo uniforme. In un contesto di costi di capitale più elevati, è sempre più importante selezionare i partner giusti, in grado di generare valore operativo e di reperire asset interessanti.
Riteniamo che gli asset reali abbiano dato prova della loro resilienza sia durante la pandemia di Covid-19 sia durante i recenti shock macroeconomici. A nostro avviso, i ricavi sono stati protetti e, in alcuni casi, sono cresciuti sia per contratto sia perché gli asset forniscono servizi essenziali ai loro clienti. Questa capacità degli asset reali di trasferire l'aumento dei prezzi offre una protezione da eventuali aumenti del costo del capitale. Tuttavia, l'esecuzione di stress test costituisce un elemento essenziale per consentire agli investitori di sfruttare al meglio il potenziale di questa classe di attivi.
Nel frattempo, le dinamiche legate all'elevato fabbisogno di investimenti di capitale e alle competenze operative specializzate stanno proliferando in una serie più ampia di settori industriali che cercano di adeguarsi a un mondo in continua evoluzione. Il clima (adattamento, transizione energetica e sistemi alimentari sostenibili), la geopolitica (reshoring, sicurezza energetica e alimentare) e la digitalizzazione impongono alle imprese di cercare investimenti che le aiutino nella transizione.
Il ruolo chiave svolto dall’universo digitale nell'economia offre una grande crescita su tutti i settori
L'ascesa dei dati e l'espansione delle reti presentano nuove opportunità
I sistemi alimentari emettono 1/3 delle emissioni di gas serra globali, nascondendo 12.000 miliardi di dollari [11] in costi sociali e ambientali
I cambiamenti climatici richiedono sistemi alimentari sostenibili con grandi esigenze di investimento
I costi più elevati mettono in luce l’agricoltura di precisione e le innovazioni tecnologiche
La protezione degli ecosistemi è fondamentale per la salute del clima e dell'economia
Le misure politiche mirano ad attrarre fondi privati nei mercati del carbonio e della biodiversità
Viene stanziato un capitale limitato, con l'aspettativa di opportunità crescenti nel corso del tempo
Entro il 2030, gli investimenti per la transizione energetica dovranno passare da 2 a 4,5 mila miliardi di dollari per raggiungere gli obiettivi net zero [12]
Le preoccupazioni per la sicurezza energetica e gli obiettivi climatici creano un contesto di sostegno
Progressi tecnologici e misure politiche per la decarbonizzazione dei trasporti e del riscaldamento
La selezione di imprese disponibili sui private markets è ampia e abbraccia diversi settori e industrie. Queste società non solo offrono agli investitori la possibilità di ottenere rendimenti più elevati, adeguati per il rischio, che potrebbero superare i tradizionali investimenti sul mercato pubblico, ma possono anche contribuire a costruire un mondo più sostenibile. Tuttavia, senza il capitale a loro sostegno, molte di esse potrebbero faticare a crescere per fare la differenza in modo tangibile. A nostro avviso, gli investimenti nei mercati privati svolgeranno un ruolo sempre più cruciale nel plasmare lo sviluppo della società nel lungo periodo. Ci saranno leader e chi seguirà.
Attraverso gli asset privati, l'investitore diligente può essere in grado di trarre vantaggio dalla nuova rivoluzione industriale, concentrandosi su soluzioni climatiche e tecnologiche che mirano a decarbonizzare le economie, creando così nuovi posti di lavoro e opportunità, guidando il cambiamento necessario per garantire un futuro migliore.
Guadagnare accesso a questo universo entusiasmante potrebbe sembrare difficile per molti investitori. Per loro natura, i private markets sono opachi e possono sembrare difficilmente accessibili, soprattutto a causa delle limitazioni in termini di liquidità e delle barriere di accesso percepite che si incontrano quando si investe in questo settore.
Può essere più complesso investire in private assets e l'elevato numero di tipologie di asset disponibili nell'ambito del credito privato contribuisce ad aumentare tale complessità. Essendo in passato largamente inaccessibili per numerosi investitori, i mercati privati si sono guadagnati l’ingiusta reputazione di scarsa trasparenza. In realtà non è così. Laddove la comunicazione al pubblico è carente, un rapporto più stretto con i mutuatari consente un migliore accesso alle informazioni di gestione da parte del pubblico. Ciò significa che esiste un grande livello di trasparenza durante il processo di pre-investimento, che è di supporto per il processo decisionale, e anche dopo che l'investimento ha avuto luogo. Ma gli investitori devono essere coinvolti nel flusso, sottolinea Rooke.
“Per entrare nel flusso è necessario avere un track record di investimenti costanti e un peso del capitale proveniente da una fonte differenziata, per cui è utile poter disporre di un capitale paziente”, spiega Rooke.
Le connessioni sono preziose, in quanto forniscono accesso a flussi di transazioni, informazioni, capitali, conoscenze del settore e opportunità di exit. Ma anche essere in possesso di competenze adeguate è fondamentale, così come la meticolosa valutazione e gestione del rischio.
Il panorama degli alternativi, storicamente dominato da istituzioni quali endowment, fondi sovrani e family office, continua a evolversi e l'accessibilità sta migliorando. Un panorama e regimi normativi in evoluzione come ELTIF 2.0 in Europa e il Long-Term Asset Fund nel Regno Unito stanno determinando la creazione di un maggior numero di veicoli semiliquidi e stanno quindi aprendo le porte a una base di investitori più ampia, consentendo loro di sfruttare l'innovazione e il potenziale di rendimento di questo universo di investimento in espansione e, a nostro avviso, motore fondamentale della crescita economica.
Le informazioni fornite non devono essere considerate una raccomandazione all'acquisto o alla vendita di un particolare titolo.
Il valore degli investimenti è destinato ad oscillare. Questo determina il movimento al rialzo o al ribasso dei prezzi e la possibilità che non si riesca a recuperare l'ammontare inizialmente investito. Le performance passate non sono indicative dei risultati futuri.